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Particolare della scena di Gesù che
caccia i mercanti dal tempio |
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Le storie dell'infanzia
e della vita di Cristo coprono l'intera fascia centrale della decorazione
parietale. Di grande importanza è la funzione svolta dalle scene
dipinte sull'arco trionfale: la Visitazione (a destra, sotto la Madonna
annunciata) - che collega direttamente l'inizio delle storie di Gesù
con il ciclo precedente, dedicato alla Vergine - mentre il Tradimento
di Giuda (sulla parete opposta) chiude, in modo drammatico, l'esistenza
pubblica di Cristo e fa da cerniera con la sequenza della Passione, inaugurata
dall'Ultima Cena.
Si crea, in questo modo, una perfetta consequenzialità fra le tre
fasce: in alto le vicende dei nonni e dei genitori di Gesù; al
centro la sua storia terrena; in basso la Passione e gli episodi successivi
alla morte, fino alla Pentecoste. Per gli affreschi della zona mediana
Giotto poté giovarsi di importanti riferimenti iconografici, fra
cui i pulpiti marmorei scolpiti a Siena e Pisa da Nicola e Giovanni Pisano;
la decorazione musiva del battistero di Firenze; gli affreschi e i mosaici
di Roma.
Rispetto a tutti questi precedenti, comunque, Giotto progetta e realizza
un ciclo pittorico più dettagliato, con alcune importanti novità
iconografiche. Le scene in cui è stata ravvisata una più
forte affinità compositiva con i bassorilievi sono le prime, la
Natività e l'Adorazione dei Magi.
Per la piena comprensione dell'aspetto originario delle storie di Cristo
bisogna infine segnalare il deperimento delle parti stese a secco da Giotto,
non eseguite cioé con la più resistente tecnica dell'affresco.
I mantelli di alcuni personaggi (si osservi per esempio quello della Vergine
nelle prime quattro scene) erano infatti realizzati con azzurrite: la
sua caduta ha portato alla vista la tinta grigiastra della preparazione
a fresco, che impoverisce l'effetto cromatico dell'insieme.
Le fonti
L'ovvia fonte letteraria per le Storie di Cristo è il racconto
evangelico, soprattutto quello di Matteo. Non manca comunque qualche riferimento
al Protovangelo di Giacomo (o, come al solito, alla trascrizione proposta
dalla Leggenda Aurea): ne è un segnale preciso la presenza di una
levatrice nell'episodio della Natività.
Iconografia
Numerosi sono i ricordi visivi e i rimandi architettonici inseriti da
Giotto in questa serie di scene, tanto da dar credito all'ipotesi che
il maestro disponesse di un taccuino di appunti grafici con le linee fondamentali
di famosi monumenti.
Nella Presentazione di Gesù al tempio ritorna il ciborio a baldacchino
di tipo cosmatesco già inserito nelle storie di Gioacchino e della
Vergine; sullo sfondo della Strage degli innocenti compare l'abside di
una chiesa gotica a contrafforti, forse ispirata all'architettura di San
Francesco a Bologna; infine, sulle arcate della chiesa in cui avviene
la Cacciata dei mercanti dal tempio sono disposte statue di cavalli e
di leoni, probabile riferimento a Venezia.
Un notevole interesse iconografico riveste l'Adorazione dei Magi (vedi
scena) per la presenza di numerosi elementi innovativi e per la probabile
presenza della cometa di Halley.
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