I colori di Giotto. La Basilica di Assisi tra restauro e restituzione virtuale
Nell’VIII Centenario dell’Approvazione della Regola di San Francesco, la città di Assisi e la Comunità francescana conventuale del Sacro Convento promuovono no straordinario evento dedicato a Giotto e agli affreschi della Basilica di San Francesco.
Saranno messi in evidenza aspetti finora ignoti della sua pittura anche grazie alle più moderne tecnologie, che ci consentono, dove non è possibile il restauro, di restituirli in forma virtuale. L’iniziativa, programmata per la prossima primavera, è curata da Giuseppe Basile, a cui si deve uno straordinario lavoro di restauro e di ricerca, grazie al quale è oggi possibile realizzare questo grande evento.
Il progetto comprende innanzitutto la realizzazione del restauro dei dipinti murali di Giotto nella Cappella di S. Nicola nella Basilica Inferiore. I visitatori potranno salire sui ponteggi, seppure in gruppi contingentati, per ammirare la sapiente attività dei restauratori.
Una segnaletica dedicata accompagnerà i visitatori nella Basilica Superiore, dove potranno ammirare le 28 scene che compongono le Storie Francescane, uno dei cicli pittorici più importanti di tutta la storia dell’arte occidentale.
Gli stessi visitatori saranno quindi invitati ad approfondire la conoscenza di quegli straordinari affreschi visitando le suggestive sale del trecentesco Palazzo del Monte Frumentario, da poco restaurato, a pochi passi dalla Basilica.
In quegli ambienti sarà infatti allestita una mostra “virtuale” su Giotto com’era, che offrirà ai visitatori la possibilità di conoscere l’aspetto originale delle Storie di San Francesco della Basilica Superiore, ricostruite grazie agli studi di un’équipe dell’Istituto Centrale del Restauro diretta da Giuseppe Basile ed alla maestria di Fabio Fernetti. In un unico spazio che ricorda, seppure in dimensioni ridotte, la Basilica Superiore, gli affreschi saranno presentati nel loro aspetto originario prima delle alterazioni che il tempo e le vicende storiche hanno fatalmente favorito.
Se l’intervento sui dipinti di S. Nicola (pensato come un “cantiere aperto”) è un esempio di “recupero fisico” di un’opera d’arte, gli allestimenti che saranno realizzati al Monte Frumentario costituiscono il primo esempio in assoluto di un “recupero virtuale” di un ciclo pittorico condotto alla luce di ricognizioni specialistiche dell’opera.
Per rendere ancora più interessante la restituzione delle Storie francescane, grazie alle tecnologie digitali di HALTADEFINIZIONE gli affreschi virtuali saranno messi a confronto con il loro aspetto attuale, disponibile in una serie di schermi con touch screen disposti in corrispondenza di ogni gruppo di scene.
L’affresco dedicato alla Conferma della Regola di san Francesco da parte di papa Innocenzo III, scelta come immagine guida dell’evento per la ricorrenza del suo VIII centenario, sarà i riproposta in scala reale.
In una specifica sezione dell'allestimento sarà inoltre possibile entrare virtualmente all'interno dell'affresco, la cui scena, tradotta in tre dimensioni, viene drammatizzata: i personaggi si animano e dialogano, con Innocenzo III che accoglie Francesco ed i suoi discepoli e ne approva la Regola. I visitatori potranno inoltre entrare ed interagire all'interno dello spazio virtuale in modo semplice e naturale, con il solo movimento del corpo. Una seconda installazione virtuale viene dedicata all'indagine spaziale e prospettica dell'immagine giottesca, in rapporto con quanto la sua resa tridimensionale mette in luce. Il Progetto è ideato e coordinato dal CNR, a cura di Eva Pietroni e Francesco Antinucci.
La mostra sarà infine completata da una sezione dedicata alla tecnica dell’affresco e dalla proiezione di un filmato dedicato ai restauri della Basilica realizzato da Artmediastudio.
Un unico biglietto consentirà l’ingresso nel cantiere di restauro della Cappella di San Nicola e negli spazi espositivi del Monte Frumentario. Con lo stesso biglietto sarà inoltre possibile visitare, lungo la stessa Via S. Francesco, il Palazzo Vallemani, sede della Pinacoteca Civica, dove si conservano alcuni straordinari affreschi staccati di Giotto e degli artisti assisiati che hanno lavorato nel cantiere della Basilica.
Per l’occasione, sempre a Palazzo Vallemani, sarà allestito un nuovo percorso didattico dedicato al cantiere medioevale e alla tecnica dell’affresco.
I Colori di Giotto è un iniziativa promossa dal Comune di Assisi con la collaborazione del Sacro Convento, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali attraverso la Direzione Regionale, le Soprintendenze dell’Umbria competenti e l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro, la Regione Umbria e il Consiglio Nazionale delle Ricerche, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e il coordinamento organizzativo di Civita. Il catalogo è edito da Silvana Editoriale.
dal sito del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Leggi altri articoli sulla mostra "i colori di Giotto":
Corriere della sera
daringtodo blog di arte informazione culturale e spettacolo
sanfrancesco la rivista online della Basilica di Assisi: I colori di Giotto ad Assisi e "I Colori di Giotto"
Giotto e i pittori senesi furono i primi a superare gli schemi precedenti introducendo il senso dello spazio, del volume, caratterizzando le figure nella forma e nel colore, aprendo la strada alle differenziazioni stilistiche successive. Leggi questo studio
I colori di Giotto e l’archeologia del colore in mostra ad Assisi (terza parte), Archart