Nota del 1988 sugli interventi per la Cattedrale di Monreale (PA)
MONREALE (PA), Cattedrale, chiostro
Nel luglio 1988 l’Istituto centrale del restauro venne chiamato dalla Soprtintendenza di Palermo, tramite l’Assessorato regionale per i Beni culturali e ambientali, per dare la propria consulenza ai fini della messa a punto di un progetto di restauro del complesso in oggetto.
Vennero eseguite le necessarie indagini ed analisi scientifiche, alcune direttamente dall’ICR, le altre sotto la direzione dell’Istituto da parte di Istituti universitari locali (in particolare quello di Mineralogia, Petrografia e Geochimica dell’Università di Palermo) e vennero anche effettuati saggi preliminari per la verifica di alcune ipotesi di fattibilità. Nello stesso tempo furono date indicazioni tecniche specifiche per effettuare circoscritti ma improrogabili interventi conservativi d’urgenza e venne sollecitata la realizzazione di una sistematica documentazione fotografica e relativa mappatura grafica dello stato di conservazione del manufatto.
Nel corso degli anni immediatamente successivi sono stati effettuati vari sopralluoghi di aggiornamento e di controllo dei dati risultanti dalle campagne di analisi e indagini scientifiche, relative soprattutto alla caratterizzazione dei materiali costitutivi dell’opera ed agli agenti e dinamiche di degrado.
La messa in opera di interventi conservativi e di restauro, definibile con sufficiente correttezza alla luce delle indagini e dei saggi di cui si è fatto cenno, doveva essere necessariamente posposta alla effettuazione di interventi a carattere statico sulla copertura del chiostro, la cui realizzazione però è stata portata a termine solo nel ’96.
Agli inizi dello scorso anno ‘97 venne fatta richiesta all’Istituto da parte della Soprintendenza di Palermo (sempre tramite l’Assessorato BCA) di garantire la redazione della perizia di spesa e la direzione dei lavori di restauro degli elementi lapidei del chiostro.
Ulteriori sopralluoghi e saggi di fattibilità di funzionari e tecnici dell’Istituto portarono alla definizione di un costo complessivo di circa 2 miliardi e di una durata dei lavori (dal momento della consegna degli stessi) di 6 mesi per 20 restauratori di materiali lapidei.
La definizione della somma complessiva occorrente per il restauro era stata richiesta in via prioritaria dall’Assessorato per potere effettuare lo stanziamento dei relativi fondi.
Allo scopo di verificare la validità di alcune indagini (soprattutto quella relativa all’inquinamento) a distanza di un periodo di tempo non lungo ma denso di mutamenti era stato ipotizzato per l’autunno dello scorso ’97 un seminario specialistico, che però non ha avuto ancora luogo soprattutto a causa delle scadenze elettorali e dei recenti avvicendamenti a livello dirigenziale e di governo regionale.
Roma 20.5.1998