Materia, forma e "unità potenziale" nel restauro
Nell’immediato dopoguerra ma ancora fino a non molti anni fa, tutti noi castelvetranesi ma anche gli abitanti dei paesi della Valle del Belice, per i quali Marinella di Selinunte costituiva il naturale sbocco balneare, nonché la maggior parte dei Siciliani cui capitava di parlare dell’area archeologica che ci ospita il termine usato per designarla era “Pezzi di Selinunte” o, semplicemente, “pezzi”.
La teoria del restauro nel novecento da Riegl a Brandi
Venerdì 14 novembre
Aula Magna dell’Università degli Studi della TusciaAlberto Argenton Università degli Studi di Padova, Giuseppe Basile Istituto Centrale per il RestauroLinee di convergenza fra la teoria del restauro di Cesare Brandi e la psicologia dell’arte
L’intento del nostro contributo è di illustrare le convergenze concettuali, metodologiche e applicative fra alcuni aspetti fondanti la teoria del Restauro di Cesare Brandi e quelli pertinenti al filone di ricerca – prevalentemente di impronta gestaltista e il cui massimo protagonista è Rudolf Arnheim – che si è occupato e si occupa della psicologia della percezione delle arti visive e che fa capo all’ancora più ampio e generale settore di studio della Psicologia dell’arte.
La gestione dei monumenti a rischio come prevenzione del degrado: la Cappella Scrovegni di Giotto e il Cenacolo di Leonardo
La storia più recente della Cappella Scrovegni rappresenta – al di là dell’importanza del monumento – un’esperienza di grande interesse anche sotto l’aspetto più specifico dell’iter procedurale a carattere strettamente tecnico (quindi non amministrativo etc.).
Nel 1982 vedeva la luce il volume Giotto a Padova, destinato a segnare una svolta fondamentale rispetto al modo tradizionale di intendere e fare restauro.
"Eccellenza" del restauro italiano
La produzione artistica sul territorio del nostro Paese si caratterizza per l’intensità, la diffusione e l’ininterotta continuità: condizione, quest’ultima, di grande privilegio, come risulta se si mette a confronto la nostra con altre non meno grandi ma sfortunate civiltà artistiche (per es. la greca), giunte fino a noi con vuoti incolmabili.
L'intervento sui dipinti murali della Basilica di San Francesco in Assisi dopo il sisma del 26 settembre 1997
Convegno internazionale
DEL AYER PARA EL MAGNANA - AVILA, 19 – 21 de noviembre de 2003Giuseppe Basile
Cercherò di riassumere in breve un lavoro che dura dalle ore immediatamente successive al terremoto del 26 settembre 1997 ed ancora oggi non è stato portato a termine soprattutto per la novità e le dimensioni dell’intervento.
In realtà bisogna distinguere tra l’intervento di salvataggio e restauro dei dipinti murali rimasti in situ e l’intervento di recupero, ricomposizione, restauro e ricollocazione dei dipinti murali crollati dalla volta della Basilica Superiore e ridotti in minutissimi frammenti.